Novità riforma pensioni 2015: gli interventi per sanare la Riforma Fornero
I tempi di Mario Monti sono ormai un ricordo, la situazione politica è cambiata radicalmente. Le leggi, però, restano. E resta in particolare la legge Fornero sulle pensioni, che secondo alcuni ha provocato conseguenze nefaste tanto per i pensionandi quanto per i giovani.
La Legge di Stabilità è stata quindi utilizzata per emendare la legge Fornero. Il tema trattato è stato il pensionamento anticipato. Eventualità, questa, prevista anche dalla norma “montiana” ma a costo di pesanti penalizzazioni. Ciò che ci si aspettava dalla maggioranza era proprio questo: l’eliminazione delle penalizzazioni.
Riforma pensioni 2015 penalizzazioni ancora sul tavolo
Un’attesa che è stata tradita, almeno secondo l’Anef. Il sindacato avverte che le penalizzazioni non sono state eliminate, bensì semplicemente sospese dal 2015 al 2017. A partire dal 2018, quindi, per i lavoratori che vorranno andare in pensione prima del tempo (quindi a una età accettabile) si ritornerà al regime in vigore fino a un mese fa. Ciò evidentemente pone in essere la necessità di una nuova riforma pensioni 2015.
L’obiettivo dovrebbe essere anche quello di abbassare l’età minima per i lavori usuranti. Attualmente i numeri sono questi: 35 anni di contributi, 61 anni di età. La Riforma Pensioni 2015 dovrà tenere conto pure di questo aspetto. Al momento all’interno di un serio ragionamento sulle norme e il Parlamento si frappone un problema da risolvere: la nomina, ancora non ufficializzata, di Tito Boeri all’Inps.